Intanto, a Gaza, i civili continuano a morire di fame (decine i bambini già morti per malnutrizione acuta) e sotto le bombe e i colpi di artiglieria dell’esercito israeliano, anche se in Italia i media tendono a dare la notizia in modo distorto tipo: “Atri 23 palestinesi rimasti uccisi sotto le bombe”, invece che nel modo corretto: “Altri 23 palestinesi uccisi dalle bombe dell’Esercito Israeliano”. I giornalisti che si ribellano al racconto deformato del genocidio non sono più casi isolati, come quello di Ludovica Jona che due giorni fa, durante una conferenza stampa al Maxxi, ha affrontato l’ex ministro Minniti, ora alla guida della fondazione di Leonardo per i rapporti con il Medio Oriente, il quale spiegava che la mostra allestita era un segnale di pace: “Come segnale di pace non sarebbe più efficace smettere di vendere armi a Israele?”, chiede Jona prima di essere trascinata via dagli organizzatori che le strappano il microfono. Diffondiamo le testimonianze sui social, riempiamo le piazze, non abbiate paura di esporvi e di manifestare: chi difende il governo israeliano ha potenti mezzi economici, ma noi che denunciamo come non possa esserci giustificazione morale alcuna per lo sterminio di decine di migliaia di civili in maggioranza donne e bambini e per la rimozione forzata di un popolo da Gaza come dal resto dei territori illegalmente occupati abbiamo una cosa più potente dei soldi.
Author: Francesca Fornario
Published at: 2025-05-19 15:44:24
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