Non siamo nati per uccidere

Non siamo nati per uccidere


Non si tratta di un unico documento, ma di una serie di trattati, al centro dei quali ci sono le Convenzioni di Ginevra, che stabiliscono un complessivo codice di condotta che i combattenti sono tenuti ad adottare: il cosiddetto ius in bello, il diritto in guerra (diverso dallo ius ad bellum, che stabilisce invece i metodi legali per arrivare a una guerra). Grazie al principio di proporzionalità – in base al quale un’azione militare non è considerata un crimine di guerra se il suo risultato è “proporzionato” ai danni inflitti alle categorie protette dai trattati – gli eserciti che hanno armi potenti, come quello israeliano, possono uccidere migliaia di civili e fare enormi danni alle infrastrutture, sostenendo di agire in modo legale perché con quegli attacchi colpiscono innanzitutto obiettivi militari rilevanti. Marshall causò uno scandalo pubblicando il libro Uomini sotto il fuoco (Men against fire), in cui sosteneva che meno di un soldato americano su quattro, tra quelli in prima linea nella seconda guerra mondiale, aveva aperto il fuoco contro il nemico con l’intenzione di uccidere.

Author: Internazionale


Published at: 2025-11-07 13:29:54

Still want to read the full version? Full article