Ma leggere La vostra presenza è un pericolo per le vostre vite (Sellerio), le voci da Gaza raccolte in un centro di cura e riabilitazione in Qatar da Samar Yazbek, è necessario in un momento nel quale, dopo averlo negato per due anni, molti dicono che ora è inutile e superato parlare del genocidio israeliano nella Striscia di Gaza, che è invece tuttora in corso. Yazbek, già autrice di “Passaggi in Siria” e “Diciannove donne”, pubblicati dallo stesso editore, condivide con le persone di cui ha raccolto le voci la medesima sensazione: la sua, di un orrore che ha superato persino quello del conflitto siriano, nel quale era stata usata solo la crudeltà umana e non anche – come invece ha fatto l’esercito israeliano – la tecnologia dei droni quadricotteri e l’intelligenza artificiale; e quella delle 27 persone palestinesi delle quali ha trascritto le parole, senza fare alcuna modifica, persone nate e cresciute con la guerra “ma questa non è una guerra, è un’altra cosa”, dicono tutte: un genocidio, per l’appunto. Soprattutto, luoghi dove il genocidio si è rivelato in tutta la sua dimensione: ospedali bombardati e assaltati uno dopo l’altro dall’esercito israeliano, pazienti e personale medico picchiati, umiliati, denudati e spesso uccisi, anche donne incinte sparate alla pancia; pazienti intrasportabili costretti a essere trasferiti da un ospedale all’altro e da questo a un altro e da un altro a un altro ancora, sempre verso sud, senza poter ricevere cure perché manca di tutto, sballottati su ambulanze che zigzagano tra i crateri delle bombe, fermati al posto di blocco del corridoio di Netzarim, fatti scendere (l’espressione è impropria trattandosi di persone che non potevano muoversi), costretti ad alzare le mani (tutti: anche coloro cui erano state amputate le braccia), perquisiti, picchiati o uccisi.
Author: Riccardo Noury
Published at: 2025-12-22 06:00:08
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