Nella Capri antica di Norman Douglas l'archeologia diventa romanzo

Nella Capri antica di Norman Douglas l'archeologia diventa romanzo


Nel mirino di Douglas c'è però soprattutto quella che definisce l'"archeologia di Cicerone", quella "deliberatamente creata per compiacere i viaggiatori" attraverso "ricostruzioni fantasiose", il cui terreno prediletto è tutto ciò che riguarda Tiberio: "Il Salto di Tiberio, la Sellaria, i Bagni di Tiberio, la villa Giove, villa Giulia... Si suppone che ogni rovina dell'isola fosse un palazzo o una prigione di Tiberio". Suggerisce l'istituzione di un "museo locale di antichità e curiosità" per la gioia dei trentamila stranieri che ogni anno visitano l'isola e di un'area per la conservazione della flora locale; invita i capresi a saldare il loro debito con un memoriale a Tiberio, che "ha fatto Capri": Tiberio che "su questo isolotto roccioso, sebbene grandioso per via del suo suggestivo isolamento, patetico nella sua vita familiare in rovina e nel suo ambiente disarmonico, e profondamente tragico nel suo tentativo di arginare la crescente ondata di irrazionalismo e di spirito servile che fu presto destinato a travolgere il mondo romano, non è esattamente il tipo di eroe capace di sedurre il pubblico degli spettacoli". Capri che è "una sorta di Baghdad", dove lo spirito di una antica civiltà continua a soffiare fra le rovine, nutrendo quelle leggende, quelle Mille e una notte che si snodano fra le rocce e il mare, le grotte e il sole, "un mite panteismo" che cattura chi sbarca su questa piccola isola, e non lo lascia più andare.

Author: redazione@ilgiornale-web.it (Eleonora Barbieri)


Published at: 2025-07-13 03:00:02

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