Nel mirino della Leica, 100 anni di un racconto nuovo

Nel mirino della Leica, 100 anni di un racconto nuovo


(di Luciano Fioramonti) Il celebre volto di Che Guevara, la bimba nuda e terrorizzata in strada dopo un bombardamento al napalm in Vietnam, il miliziano spagnolo colpito a morte da un proiettile, James Dean avvolto in un cappotto scuro sotto la pioggia a New York, l'immagine mossa dei soldati americani sulla spiaggia dello sbarco in Normandia, il pugno in primo piano di Cassius Clay, i soldati russi che issano la loro bandiera sul Reichstag nella Berlino liberata dal Nazismo, il marinaio che bacia l'infermiera a Times Square come simbolo della guerra finita. La cittdina tedesca ha festeggiato il compleanno particolare di Leica - dal nome di Ernst Leitz, il fondatore dell'azienda che poi la produsse, e Camera, macchina fotografica - per una settimana alla fine dello scorso giugno con tre grandi mostre aperte fino a settembre, eventi, un'anteprima del film documentario 'Leica, A Century of Vision' con alcuni tra i più grandi fotografi del nostro tempo e un'asta di una delle fotocamere più rare della storia, la Leica serie 0 n. 112 del 1923, battuta per 7,2 milioni di euro. La Leica viene accolta in contesti d'uso molto diversi, "per rompere con la fotografia statica del passato generando un linguaggio dinamico e moderno", spiega il docente citando Alexander Rodchenko, tra i punti di riferimento del Costruttivismo russo e Lucia Moholy, moglie di László Moholy-Nagy, intellettuale legata al Bauhaus, tra le prime donne a usare la fotografia come documentazione attiva del pensiero architettonico e artistico moderno, e ancora Henri Cartier-Bresson e Robert Capa come i modelli del fotografo perennemente con la Leica al collo, il cuore del Novecento, i padri di Magnum e del reportage moderno.


Published at: 2025-07-27 12:19:38

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