Il museo faentino - ideatore, promotore e capofila del progetto - coinvolgerà in un lavoro di due anni, fino a novembre 2027, altre cinque istituzioni internazionali: l'Ifac-Cnr di Firenze, il Museo Porzellansammlung im Zwinger - Staatliche Kunstsammlungen di Dresda, il Museo della Ceramica di Boleslawiec, la Fondazione War Childhood Museum presso L'Aia e il Museo Khanenko di Kyiv. 'Joining the shards, in italiano 'Unire i frammenti', nasce con l'obiettivo di mettere a fuoco nuove strategie di conservazione e restauro delle collezioni ceramiche colpite da eventi bellici, e allo stesso tempo si prefigge di raccontare questo patrimonio, assieme alla storia di musei e istituti culturali colpiti dalle guerre, mettendo in luce la loro identità. "Questo progetto valorizza una delle mission del nostro Museo da sempre impegnato nel recupero dei pezzi danneggiati dalla seconda guerra, nella valorizzazione e nella realizzazione di attività formative nel campo del restauro - commenta Claudia Casali, direttrice del Museo internazionale delle ceramiche - Questa è una grande opportunità di confrontarsi con partner europei su tematiche purtroppo tristemente attuali, legate ai danni bellici dei patrimoni artistici".
Published at: 2025-11-12 12:07:50
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