La vita da outsider di Frederick Forsyth (era nato il 25 agosto 1938 a Ashford, graziosa piccola cittadina del Kent, è scomparso il 9 giugno 2025) si è chiusa dopo anni di meritata pensione – nel 2019 scelse il ritiro quando la moglie gli proibì di continuare con i viaggi nelle zone di guerra in giro per il mondo, per documentarsi – e adesso la letteratura inglese dovrebbe porsi il problema che ha glissato così elegantemente nel dicembre 2020, quando morì John le Carré collega e amico di Forsyth: ha ancora senso conservare i vecchi tradizionali ghetti della «letteratura di genere», o sarebbe forse meglio abbatterli? Appare però bizzarro negare lo status di maestro a un autore la cui bibliografia (Il giorno dello sciacallo, I mastini della guerra, Dossier Odessa, Il pugno di Dio, Il quarto protocollo, l’autobiografia ricca di brio e humour L’outsider) contiene quello che innegabilmente è uno dei grandi libri della nostra epoca, Il giorno dello sciacallo appunto, e una serie di solidissimi romanzi storici e/o di spionaggio che pare offensivo relegare a narrativa da aeroporto o da stazione ferroviaria. La caccia ai criminali nazisti sfuggiti a Norimberga (Dossier Odessa), i mercenari in Africa e l’oscuro business dei giacimenti di platino (I mastini della guerra), i supercannoni di Saddam Hussein (Il pugno di Dio), i piani del Cremlino per infiltrare i partiti occidentali (Il quarto protocollo: trama più complessa della sua carriera, che semplificò di molto nella sceneggiatura dell’adattamento cinematografico con Michael Caine e Pierce Brosnan), la guerra in Bosnia (Il vendicatore), gli attentati di Al Qaeda (L’afghano) fino all’ultimo romanzo nel 2019, La volpe, sugli hacker.
Author: MATTEO PERSIVALE
Published at: 2025-06-09 17:23:29
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