Il tempo, però, è poco: la guerra è ormai agli sgoccioli e, secondo gli accordi tra gli Alleati, quella zona sta per passare sotto il controllo dell’Armata Rossa, pronta a impossessarsi delle opere come bottino di guerra. Con grande sforzo, Stokes, James Granger, Richard Campbell e Preston Savitz recuperano centinaia di opere, tra cui la pala di Gand e, soprattutto, la Madonna di Bruges, la scultura michelangiolesca per la quale l’inglese Donald Jeffries aveva sacrificato la vita a Bruges. Il film si chiude così, ricordando che la vera vittoria dei Monuments Men non è militare, ma culturale: aver salvato la memoria e la bellezza dell’arte dall’oblio della guerra.
Author: Ivan Marra
Published at: 2025-09-21 19:30:00
Still want to read the full version? Full article