Insomma onore ai registi Mehdi Idir e Grand Corps Malade (nom de plume di Fabien Marsaud) per aver portato avanti una biopic così ruvida e senza sconti sul cantautore e onore anche al protagonista Tahar Rahim, che si è trasformato fisicamente e vocalmente in un Aznavour più che credibile. Si parte dall'infanzia da figlio di immigrati armeni a Parigi e si passa poi alla fase più dura e frustrante, tra la fine degli anni Quaranta e i primi Cinquanta, quando viene percepito come cantante "non adatto", con una voce sgraziata, troppo nasale, e un fisico lontano dai canoni dell'epoca. Tra i brani ci sono: 'Sur ma vie', ovvero uno dei primi riconoscimenti importanti, 'Je m'voyais déjà', vale a dire le sue aspettative fallite verso un rapido successo, 'La Bohème', che sintetizza la memoria della povertà e dell'arte vissuta come destino e 'For me formidable', canzone simbolo del successo internazionale anche sul fronte anglofono.
Published at: 2025-12-15 12:57:25
Still want to read the full version? Full article