Il tycoon invece ribadisce per l'ennesima volta che la guerra «non sarebbe mai iniziata se fossi stato presidente», ma precisa che «questa è la guerra di Zelensky, Putin e Biden, non di Trump. «Certo, l'avvio del processo negoziale, per il quale la parte americana ha compiuto grandi sforzi, è un risultato molto importante, e siamo sinceramente grati agli Usa e al presidente Trump», spiega, dichiarando che allo stesso tempo «questo è un momento molto importante, che è legato, ovviamente, al sovraccarico emotivo di tutti e alle reazioni emotive». Il portavoce sostiene che i raid con missili e droni sono una «ritorsione» per i massicci attacchi di droni ucraini delle ultime settimane, in particolare sulla regione di Mosca nei giorni precedenti la parata sulla Piazza Rossa del 9 maggio per l'80º anniversario della vittoria sul nazifascismo, alla quale erano presenti numerosi leader stranieri tra cui il presidente cinese Xi Jinping.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Valeria Robecco)
Published at: 2025-05-27 03:00:03
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