A cosa serve non mostrare, non ricostruire, non raccontare decenni di abusi subiti in violazione del diritto internazionale dai palestinesi a Gaza e in Cisgiordania, se non ad occultare e giustificare il colonialismo e la pulizia etnica praticata da Israele e così ben esplicitata negli intenti, nei discorsi, nei documenti ufficiali e nelle azioni conseguenti del governo israeliano e dei suoi ministri? Essendo invece nato a Gaza, “dove non ho scelto di nascere, perché anche io, proprio come voi, non ho potuto scegliere il posto in cui venire al mondo”, i sui scritti raccontano di case crollate e famiglie morte ammazzate e paura di andare in bagno perché la bomba potrebbe cadere in quel momento e tu moriresti nudo, e nessuno vuole morire ma men che mai vuole morire nudo. Pubblico questa sua poesia in inglese, la lingua nella quale l’ha scritta per noi, seguita dalla traduzione in italiano, accanto a una foto di Mosab, una di suo nonno, una di Gaza nel 2014, una della biblioteca pubblica Edward Said che Mosab, a 24, ha fondato a Gaza con i libri in inglese chiesti in dono a tutto il mondo.
Author: Francesca Fornario
Published at: 2025-06-10 06:01:31
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