(di Francesco De Filippo) (MARZIO G.MIAN, VOLGA BLUES (Gramma Feltrinelli; 314 pagg: 20 euro) Nonostante il tempio di San Nicola il Taumaturgo e la cattedrale della Trasfigurazione del Salvatore, alla sorgente del Volga, lì dove tutto ebbe inizio, il riferimento sociale, storico, politico e religioso, è Sant'Olga (890-969), principessa variaga della stirpe rjurikide (dal nome del capostipite Rjurik), tutti discendenti da vichinghi Rus'. Quella di Mian non è la Russia di Mosca o San Pietroburgo (Leningrado) ma quell' impasto originale di sgomento davanti all' immensità della Natura, propaganda politica, terrore della violenza dei regimi, orgoglio per un fumoso spirito russo, credenze religiose che sfiorano il paganesimo e inclinazione autodistruttiva. Mosca e San Pietroburgo sono enclave isolate, ci si allontana di qualche chilometro e non si degrada in campagna, si piomba in una dimensione multiforme e sconosciuta, regno di calmucchi, ciuvasci, udmurti, tatari, tedeschi del Volga, baschiri.
Published at: 2025-04-26 14:10:59
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