Lavorare affinché non venga meno il canale di dialogo, anche in un momento di alta tensione, in modo da far ripartire una fase negoziale non appena si interromperà quella bellica: con questo obiettivo, come filtra da Palazzo Chigi, il governo, la rete diplomatica e i servizi di intelligence stanno concentrando gli sforzi nella cornice definita, subito dopo l'attacco di Israele all'Iran, assieme ai partner europei, occidentali e a quelli più moderati dell'area mediorientale e del Golfo, Emirati Arabi Uniti e Giordania in testa. L'ha esposta anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani nella sua informativa in Parlamento, dopo aver parlato con gli omologhi di Israele e Iran chiedendo al primo di fermare gli attacchi e al secondo di non andare oltre con le reazioni. Sono ore delicate, in cui si monitora la situazione degli italiani in Iran (al momento ancora non si parla di evacuazione, viene spiegato in ambienti dell'esecutivo) e si analizzano i rischi di un allargamento del conflitto, tra vorticosi giri di telefonate e attraverso le informative diplomatiche e di intelligence.
Published at: 2025-06-14 18:27:52
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