Ossia la pacificazione del Medio Oriente, una lunga marcia in cui la premier vuole far giocare all'Italia un ruolo di primo piano, nella ricostruzione, nella nuova governance della Striscia e anche implementando la presenza militare (i carabinieri oggi a Gerico addestrano le forze palestinesi e a Rafah sono pronti a tornare per presidiare il valico), con "la partecipazione a una forza di stabilizzazione", se lo richiederà una risoluzione dell'Onu: "Se accadrà, lo chiederò al Parlamento e sono certa che stavolta si potrebbe anche votare all'unanimità". Ma finisce al centro della scena quando in due occasioni, prima durante la cerimonia di firma dell'accordo di pace, poi durante il discorso finale di Donald Trump, il presidente degli Stati Uniti la ringrazia e la elogia. Roma punta anche a dare un contributo politico alla stabilizzazione di Gaza, anche se Meloni esclude di voler chiedere un posto nel Board che amministrerà la transizione: "Se viene richiesta la presenza dell'Italia, faremo la nostra parte, ma a me interessa portare avanti delle soluzioni, questo è il tempo del lavoro, non è il tempo della prima fila".
Published at: 2025-10-13 18:59:04
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