La Turchia ha presentato al mondo il suo primo missile ipersonico, il Tayfun Block-4, sistema d'arma sviluppato dalla Roketsan che promette di poter colpire con una testata a frammentazione obiettivi posti a una distanza di oltre 300 km, raggiunti in una corsa d'attacco che supera almeno di cinque volte la velocità del suono rendendosi "non intercettabile" dalla maggior parte delle difese aeree convenzionali e attualmente schierate della regione. Progettato per colpire infrastrutture strategiche di un attore potenzialmente ostile, il nuovo missile ipersonico di Ankara, che non è stato concepito per essere esportato a potenze terze ma solo ed esclusivamente per "uso nazionale", rappresenta una svolta decisiva per l'arsenale della Turchia che ora può vantare un decisivo "salto tecnologico e strategico", amplificando la deterrenza della potenza mediorientale della Nato che ha aumentato progressivamente le sue capacità di proiezione di potenza nella regione. Un contesto delicato, che già ha assistito all'escalation tra Iran e Israele, con un il coinvolgimento degli Stati Uniti, e continua a dover fare i conti con i proxy di Teheran come gli Houthi dello Yemen, che minacciano i membri della Nato e le potenze considerate "alleate e sostenitrici" dello Stato di Israele, oramai coinvolto da quasi due anni nella sanguinosa operazione militare volta ad annientare ogni capacità militare di Hamas nella Striscia di Gaza, con conseguenze devastanti per la popolazione civile che ridotta alla fame sta assistendo inerme a una caccia ai fantasmi che continua a detenere i pochi ostaggi rimasti.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Davide Bartoccini)
Published at: 2025-07-30 06:59:59
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