Mattarella è voluto recarsi prima a Tesero, in val di Fiemme, in Trentino in occasione delle celebrazioni del quarantesimo anniversario per ricordare la strage di Stava, in cui perirono in 4 minuti 268 persone, travolte da una onda di fango generata dal crollo di un bacino di decantazione di un impianto minerario posto a monte dell'abitato anziché a valle: "una ubicazione che non poteva essere peggiore" ha osservato Mattarella. La memoria di questa "calamità non naturale, ma causata artificialmente dall'uomo" per la sete di profitto, deve spingere, ha detto il Presidente della Repubblica a una nuova responsabilità: "a determinarla - ha osservato - fu l'indifferenza al pericolo per le persone, sulla base di una errata concezione del rapporto uomo-ambiente, con quest'ultimo considerato risorsa da sfruttare e non da porre doverosamente in favore della comunità, come un valore al suo servizio". In un luogo che per antonomasia rappresenta il rigetto della guerra, il presidente della Repubblica ha dato voce allo sgomento dell'umanità per il fatto che "in ogni parte del mondo riemergono ombre, che si pensava non dovessero più avere spazio e presenza, di chi ritiene di reintrodurre guerre di annessione territoriale, che appartenevano a momenti oscuri dei secoli passati, o di chi pensa di ripristinare il dominio dei più forti sui più deboli".
Published at: 2025-07-19 18:06:01
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