"Mascherine farlocche sdoganate per forza". Pure l’ex Cts Ciciliano inguaia Arcuri e Conte

"Mascherine farlocche sdoganate per forza". Pure l’ex Cts Ciciliano inguaia Arcuri e Conte


Il re (delle mascherine farlocche) è nudo da tempo, eppure fa discutere la candida ammissione in commissione Covid del numero uno della Protezione civile Fabio Ciciliano, che conferma quanto scrive il Giornale sin dalla seconda parte della pandemia: da febbraio all’estate 2020 mascherine inidonee sarebbero finite nelle corsie degli ospedali, col beneplacito della struttura commissariale presieduta da Domenico Arcuri. L’alto tasso di malattia e morbilità dei nostri eroi nonostante due lockdown, obbligo vaccinale e riaperture a macchia di leopardo (colpa anche delle Regioni in ordine sparso) potrebbero esserne l’effetto mefitico di aver lasciato milioni di persone circolare con mascherine che non filtravano, come soldati mandati in guerra con giubotti antiproiettile di cartone. Eppure il Cts e Arcuri, di fronte a una certificazione negativa che dimostrava l’esistenza di una possibile truffa, avrebbero dovuto denunciare penalmente i fornitori ex articolo 331 del Codice di procedura penale, in quanto «pubblici ufficiali e incaricati di pubblico servizio» che (ex articolo 347) «avendo notizia di un reato perseguibile di ufficio, devono farne denuncia al magistrato o alla polizia giudiziaria per iscritto, anche quando non sia individuata la persona alla quale il reato è attribuito, senza ritardo».

Author: redazione@ilgiornale-web.it (Felice Manti)


Published at: 2025-06-03 18:16:45

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