Quando esce un articolo su Nature Astronomy che parla di “potenziali biosignature” su Marte, la NASA manda i comunicati stampa, i giornali si eccitano, Twitter (X, come cavolo è stato rinominato quell’uccellino carino) esplode di “abbiamo trovato la vita su Marte”, e io penso sempre la stessa cosa: ok, andiamo a leggere, per riportare gli entusiasti marzianofili con i piedi per terra. Il rover Perseverance, nella formazione Bright Angel del cratere Jezero (il quale pare fosse un lago), ha individuato noduli e fronti di reazione ricchi di vivianite (fosfato di ferro ridotto) e greigite (solfuro di ferro), oltre a ferro, fosforo, zolfo e segnali Raman di materia organica aromatica (non nel senso che potete condirci la pasta). Nel paper la prudenza è esplicita, solo che poi arrivano i comunicati NASA, le grafiche animate, i titoli dei giornali, e sembra quasi che stiamo già stappando lo champagne per la scoperta della vita, il che serve anche (diciamolo) a ricordare a tutti perché vale la pena finanziare il ritorno dei campioni, progetto che al momento ha problemi di budget, e tra l’altro non è molto popolare nel momento economico globale dire alla gente che spendiamo miliardi per qui dei sassi da marte.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Massimiliano Parente)
Published at: 2025-09-22 06:05:29
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