Maria Corina Machado: un Nobel per la pace paradossale

Maria Corina Machado: un Nobel per la pace paradossale


Tre temi appaiono decisivi: a) la consegna delle armi da parte dei gruppi palestinesi, che hanno condotto una strenua resistenza, prevista, regolata e legittimata dal diritto internazionale, all’occupante, che non può certo avvenire senza garanzie solide e di lunga durata; b) il mancato rilascio di figure chiave per il futuro dell’area come Marwan Bargouthi, Ahmed Sadaat, i dottori Hussam Abu Safia e Marwan al-Hams e altri; c) soprattutto il diritto dei palestinesi, in tutti i territori occupati, a decidere il loro destino scegliendo liberamente un governo di propria fiducia. Su tutti questi temi non esiste un’accettabile visione strategica da parte di Trump che come di consueto si limita a spettacolarizzare il nulla, e non sarà certo la presenza della sua sottopancia Giorgia Meloni che, al pari di almeno due suoi ministri (Tajani e Crosetto) e al direttore generale di Leonardo SpA Cingolani è chiaramente compromessa nel genocidio, a contribuire al raggiungimento di una pace effettiva, solida e duratura e a salvare l’immagine internazionale dell’Italia, che è affidata ai milioni di manifestanti che continuano a percorrerne le strade suscitando la gratitudine dei Palestinesi (di cui Tajani tenta grottescamente di appropriarsi) e l’ammirazione del mondo intero. Noi che conosciamo il Venezuela e il suo popolo, oggi più organizzato e militante che mai, siamo profondamente fiduciosi nel fatto che ogni aggressione sarà sconfitta e speriamo che l’ondivago Trump, per quanto istigato dal consigliere fraudolento Marco Rubio, non scateni questa nuova guerra sciagurata destinata ancora una volta a portare nuovi lutti e distruzioni a esclusivo profitto di Exxon Mobil & Co.

Author: Fabio Marcelli


Published at: 2025-10-14 05:45:47

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