Benché questa mia lettura potrebbe ad una frettolosa analisi apparire oltraggiosa di un dolore che non trova più parole per essere raccontato, quale quello appunto di un popolo che subisce un genocidio, sarà opportuno che spieghi meglio ciò che a mio avviso fa dello scatto un capolavoro assoluto e non in una dimensione estetizzante. Si potrà dire che è la composta dignità del bambino a commuoverci e senz’altro i suoi occhi ci spiazzano, perché ci aspetteremmo che fossero pieni di rabbia e di odio ed invece sembrano concentrati su altro, su qualcosa che non capiamo e che ci impone di fermarci ad osservare con più attenzione. Ritratto non è infatti un bambino mutilato, ma un essere umano che racconta una storia che finalmente vogliamo ascoltare, come quei capolavori che in eterno “parlano” anche se non sappiamo cosa dicano e che vogliamo restino per sempre a parlare anche a chi verrà dopo di noi e che dovrà affrontare la sfida della conoscenza senza vincerla mai.
Author: Sostenitore
Published at: 2025-04-27 07:03:43
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