Proprio in quella struttura è cominciato, fin dall’inizio del conflitto, un progetto per supportare le madri ucraine che hanno perso un figlio in guerra, iniziativa che ha preso il nome “Le Madri di Casa Padre Pio” e che ora sta replicandosi in altre città dell’Ucraina dove sono presenti i frati cappuccini. Le donne (oltre duecento quelle che sono passate qui) arrivano non subito dopo la perdita – “nel primo periodo il dolore è troppo grande”, spiegano quelli che le aiutano – e restano per alcuni mesi, facendo un percorso stabilito per rielaborare il lutto con il sostegno di medici, psicoterapeuti, esperti in arteterapia e pet terapia, fisioterapisti (la tensione e il dolore si traducono infatti anche in problemi ortopedici), ma anche dietisti. Perché non è che non ci siano associazioni di aiuto, il governo dà loro anche una sorta di assegno, ma in realtà poi le convocano davanti ai media e alle telecamere per piangere, e poi le congedano rapidamente, una cosa che aggiunge il dramma al dramma”.
Author: Elisabetta Ambrosi
Published at: 2025-05-27 12:44:28
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