Espressioni come “terroristi di Hamas”, “terroristi di Hezbollah”, o addirittura “giornalista terrorista”, come apparso sul quotidiano La Repubblica per Anas Al-Sharif, il collega di Al Jazeera ucciso in un attacco dell’Idf, sono cariche di implicazioni pesanti, spesso rimosse o corrette in seguito. Quando giornalisti italiani e internazionali ignorano il diritto internazionale e le dottrine in materia, si danneggia la neutralità dell’informazione e la reputazione della professione a prescindere dalle loro opinioni sull’attribuzione o meno dell’etichetta di “terrorismo” a Hamas. La parola “terrorismo”, così come usata da Israele e amplificata dai media occidentali, si inserisce in un contesto storico di guerra ed emergenza permanente, non di pace o normalizzazione.
Author: Massimiliano Sfregola
Published at: 2025-08-12 15:25:34
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