In questo modo, secondo il direttore del “Corriere”, si alimentava la corruzione e si sviliva il sistema rappresentativo, ridotto a una sorta di dittatura parlamentare personale di Giolitti, che non a caso negli stessi anni veniva bollato come “ministro della mala vita” dal meridionalista Gaetano Salvemini». L’Italia nei primi anni del XX secolo conosce una forte crescita economica e civile, con lo sviluppo di un vasto ceto medio scolarizzato che è il pubblico dei lettori al quale il “Corriere” si rivolge con l’intento di promuovere la modernizzazione del Paese anche sul terreno politico. Il “Corriere”, che ha reclamato l’intervento dell’Italia nel conflitto, si batte per il principio dell’autodecisione dei popoli sostenuto dal presidente americano Woodrow Wilson, contrasta gli eccessi del nazionalismo espansionista e polemizza a tal proposito con il ministro degli Esteri Sidney Sonnino, ma al tempo stesso pubblica il componimento con cui d’Annunzio inventa il mito della «vittoria mutilata», poi agitato dai fascisti.
Author: ANTONIO CARIOTI
Published at: 2025-11-26 11:30:25
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