Io che bambino, poco dopo la fine della guerra, mi recai con tutta la famiglia a trovare una coppia di coniugi ebrei che erano stati tenuti nascosti da mia nonna durante il periodo bellico, io che ho sempre negli occhi e nella mente le prime immagini scioccanti dei campi di sterminio nazisti proiettate nei cinema e nelle scuole, io che ricordo con profonda emozione il Diario di Anna Frank, anche nella magistrale trasposizione teatrale della compagnia Chi non ha vissuto in proprio gli immani crimini nazisti, penso non riesca a capire fino in fondo cosa alberghi nel cuore di chi ne è stato oggetto: un terrore infinito tramandato di generazione in generazione che porta a lottare con ogni mezzo per evitare che il tutto si ripeta. Ed è un antisemitismo mascherato da antisionismo, un odio che si ammanta di slogan umanitari, ma che in realtà ricalca gli stessi identici stereotipi secolari sul popolo ebreo potente e cattivo, colpevole ora di difendersi.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Vittorio Feltri)
Published at: 2025-10-11 08:00:02
Still want to read the full version? Full article