L’Italia paga la Libia per fare il lavoro sporco

L’Italia paga la Libia per fare il lavoro sporco


Le intimidazioni dei libici contro i migranti che fanno rotta verso l’Italia e contro chi li assiste sono in aumento (secondo un rapporto di Sea Watch, in dieci anni sono stati registrati più di 60 attacchi simili), ma il governo di Giorgia Meloni continua a chiudere un occhio, anche perché è l’Italia a pagare la Libia per comportarsi così. L’accordo sull’immigrazione prevede che l’Italia e l’Unione europea paghino il governo libico affinché ostacoli la partenza di imbarcazioni dalle sue coste (Amnesty international ha calcolato che fino al 2022 siano stati pagati cento milioni di euro), nonostante il rapporto del 2023 presentato dalla missione Fact Finding delle Nazioni Unite definisca la gestione dei migranti in Libia “un abominevole ciclo di violenza”. A luglio la corte costituzionale ha concluso che “non è vincolante un ordine che conduca a violare il primario obbligo di salvataggio della vita umana”, aggiungendo che “l’inosservanza non può essere sanzionata”, ovvero che i comandanti delle navi non sono tenuti a seguire delle indicazioni che considerano illegittime in base al diritto internazionale.

Author: Internazionale


Published at: 2025-11-13 11:00:00

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