Tanto per cominciare, il piano è abbastanza lontano dal testo franco-saudita adottato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, anche se il ministro degli esteri francese Jean-Noël Barrot ha dichiarato in giornata che il progetto è “largamente ispirato” alle proposte di Parigi, effettivamente citate nel punto numero 9 del piano statunitense. Certo, i venti punti non corrispondono nemmeno alla visione radicale del governo israeliano, ma una frase inquietante del presidente americano, in sintonia con Benjamin Netanyahu che stava al suo fianco, lascia intravedere un finale agghiacciante: se Hamas rifiuterà il piano, Trump ha promesso che Israele avrà “il sostegno totale degli Stati Uniti” per proseguire la sua guerra. Al momento sembrano piuttosto deboli, perché è difficile immaginare che i palestinesi (e non solo Hamas) possano accettare un piano che prevede di affidare la gestione della Striscia di Gaza a Donald Trump in persona e all’ex primo ministro britannico Tony Blair.
Author: Internazionale
Published at: 2025-09-30 06:03:01
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