La scoperta, pubblicata sulla rivista Science of The Total Environment e guidata dall’Università americana del Kentucky, ha visto la partecipazione anche di ricercatori italiani dell’Università di Modena e Reggio Emilia e dell’Elettra Sincrotrone di Trieste. I moscerini hanno mostrato di adattarsi bene anche a concentrazioni di microplastiche molto elevate, anche se in questi casi risultavano avere riserve di grasso più scarse. Gli autori dello studio hanno poi prelevato 40 larve da 20 siti diversi, e ne hanno analizzato il contenuto intestinale con sistemi in grado di identificare le ‘impronte digitali’ chimiche anche delle particelle più minuscole, impossibili da vedere ad occhio nudo.
Author: Redazione Scienza
Published at: 2025-12-15 15:44:19
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