Nel frattempo gli utenti si sono scatenati sui social nel pubblicare le proprie immagini in stile Ghibli (ma puoi anche farle in stile Simpson, o in stile Pixar, o in stile quello che ti pare), nessuno ha resistito, scatenando da una parte le solite indignazioni sulla violazione del copyright (ma neppure Miyazaki ha commentato, e tra poco vi spiego secondo me perché), dall’altra i fanatici dell’AI, soprattutto coloro che credono che con l’AI si possa fare “arte” (ormai sono tutti creator), e in effetti si sentono tutti artisti. Marcel Duchamp, inventore del readymade, la rivoluzione dell’arte contemporanea, dove un oggetto comune scelto da un artista diventa un’opera d’arte per sua scelta (attenzione: prima però devi essere un artista, e far sì che entri in un museo, altrimenti sei solo un pirla), disse: «Avrei potuto fare un readymade al minuto per arricchirmi, ma ne ho realizzati poco più di una trentina in tutta la vita». Ma meme e arte concettuale non c’entrano niente gli uni con gli altri, e il readymade, proprio reggendosi su un’idea forte, non è nato per essere un meme (oltre che essere riconosciuto come rivoluzione quarant’anni dopo dalle neoavanguardie, tant’è che ogni readymade originale è andato perduto).
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Massimiliano Parente)
Published at: 2025-03-29 11:13:16
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