308/2025, un documento di sette pagine che corregge ufficialmente quanto affermato dalla stessa Agenzia nella prima risposta di fine ottobre: contrariamente a quanto dichiarato in precedenza, le ore di pronta disponibilità degli infermieri (la reperibilità svolta oltre l’orario ordinario per poter rientrare rapidamente in struttura in caso di urgenza) sono a tutti gli effetti ore di straordinario. Alla domanda se avesse considerato l’impatto nazionale del parere – che ha finito per coinvolgere decine di Asl in tutta Italia, e non solo l’azienda piemontese che ha presentato l’istanza – il Fisco si è limitato a ricordare che la risposta agli interpelli “rientra tra le attività di consulenza svolte dall’Agenzia” e che si tratta di strumenti attraverso cui un contribuente chiede chiarimenti su un caso “concreto e personale”. Al di là dell’errore dell’Agenzia, la rapidità con cui molte aziende sanitarie hanno agito per recuperare risorse dalle tasche dei professionisti – senza attendere un chiarimento istituzionale definitivo – alimenta interrogativi profondi sulla gestione del personale e sulla capacità del sistema di tutelare chi contribuisce a tenere in piedi il Servizio sanitario nazionale.
Author: Francesco Lo Torto
Published at: 2025-12-13 08:00:31
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