Come prevedibile la decisione è stata molto criticata poiché Suharto, a cui pure viene riconosciuto un contributo alla crescita economica dell’Indonesia nella seconda metà del Novecento, è stato un dittatore violento, responsabile della soppressione del dissenso e delle minoranze, della diffusione della corruzione e del rafforzamento del potere dell’esercito, un’eredità che il paese fatica ancora oggi a superare. All’epoca Suharto era già uno dei comandanti più importanti dell’esercito, e tra il 1965 e il 1966 guidò una durissima campagna di eliminazione contro il PKI: ordinò la persecuzione sistematica dei suoi membri e simpatizzanti – secondo diverse stime ne furono uccisi tra i 500mila e il milione – e fece chiudere giornali e pubblicazioni vicine al partito. Una volta al potere Suharto impose quello che in Indonesia è diventato noto come Nuovo Ordine, ossia un regime militare autoritario durante il quale i militari entrarono in parlamento e ricoprirono ruoli politici a tutti i livelli, dal ministero alle amministrazioni locali, attraverso una struttura di comando capillare che arrivava anche nelle zone più remote e che permise al regime anche di applicare una brutale repressione del dissenso.
Published at: 2025-11-10 08:40:39
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