Ora, con Trump alla Casa Bianca che smantella quella stessa strategia, l’Europa si ritrova come un pilota che ha bruciato tutto il carburante seguendo le indicazioni di una torre di controllo che ora gli dice: “Trovati un altro aeroporto, noi chiudiamo.” Il governo italiano, come molti suoi omologhi, è emblematico di questo cortocircuito: dopo aver puntato tutto su un cavallo, ora attende passivamente di vedere su quale podio salire, pur di non ammettere la sconfitta della propria visione. Invece di un esame di coscienza, abbiamo assistito a una recita difensiva che bolla come “inaccettabili e irresponsabili” le affermazioni che mettono in discussione la strategia militare, ribadendo il mantra che “non si tratta di una scommessa… ma di sostenere la resistenza”. Dobbiamo scegliere: continuare a essere vassalli di un impero che ci disprezza, o diventare finalmente architetti del nostro destino, cominciando dal riconoscere che la pace in Ucraina non è una sconfitta, ma l’unico interesse razionale per un continente che ha smarrito la bussola e sta bruciando le proprie risorse in una scommessa già persa.
Author: Loretta Napoleoni
Published at: 2025-12-14 06:20:20
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