Il fatto che Israele non avesse ancora attaccato via terra Deir al Balah aveva consentito alla città di essere parzialmente risparmiata: benché i bombardamenti abbiano provocato distruzione generalizzata, a Deir al Balah il numero di edifici rimasti in piedi è più elevato rispetto al resto della Striscia. Sarebbe il terzo di questi corridoi, dopo quello di Netzarim a nord e di Morag a sud (c’è poi il cosiddetto “corridoio Philadelphi”, tramite il quale Israele controlla il confine tra la Striscia e l’Egitto). Con l’ordine di evacuazione di domenica l’esercito israeliano aveva detto alla popolazione civile di Deir al Balah, che comprende migliaia di persone sfollate provenienti da Rafah e Khan Yunis, di spostarsi verso al Mawasi, sulla costa meridionale.
Published at: 2025-07-21 07:59:39
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