Lo si vede nell’evoluzione della figura dell’eroe tratteggiata dagli spettacoli in cartellone: dal guerriero forte e virile a figura costretta a confrontarsi con le proprie fragilità (nel Trittico d’autunno Orlando e Alcina di Handel — terzo titolo il Messiah di Handel — riprenderanno l’Orlando furioso dell’Ariosto), fino a Don Chisciotte, dove l’eroismo è la fedeltà a un’ideale di bellezza e giustizia affermati in un mondo dove tali valori sembrano essere perdenti. Dall’antichità emergono le donne di Aristofane, che nella Lisistrata scioperano contro la guerra: Marco Martinelli le fa rivivere coinvolgendo giovani di Torre del Greco, Castellammare di Stabia, Torre Annunziata e Pompei, nel cui Parco Archeologico ha debuttato l’allestimento; da un testo sacro dell’Induismo, il Bhagavadgita, arriva al Grande Teatro di Lido Adriano Arjuna; arriva su un cocchio guidato da un auriga che è in realtà e Vishna; anche qui il regista Luigi Dadina coinvolge decine di giovani e adulti. E se queste parole rispecchiano lo spirito di Ravenna Festival – che da sempre trova nella musica e nelle arti performative uno spazio di confronto e dialogo – la citazione dal Don Chisciotte scelta come titolo di questa XXXVI edizione (31 maggio-13 luglio) offre l’occasione per riflettere sul coraggio e la trasformazione di questo valore, dalla tradizione epica di Cervantes, fino al significato che l’eroismo può assumere ai giorni nostri: il coraggio civile e spirituale.
Author: Enrico Parola
Published at: 2025-05-31 06:17:56
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