Si arriva così agli ultimi anni, con il ministro Salvini schierato sulla guerra ai negozi di cannabis light, nel frattempo aperti in tutta Italia, e con l’operazione “scuole sicure” e i cani antidroga negli istituti (“Solo tra il 2018 e 19 sono stati impiegati 26.000 agenti per sequestrare 14 chili di sostanze, un costo di due milioni e mezzo, praticamente 500 euro a grammo”, nota Ferrigo). Oggi siamo al paradosso per cui dopo i sequestri le forze dell’ordine devono distruggere le piante per capire se contengono o no il thc, lo spaccio è punito da due a sei anni per le droghe leggere (e c’è l’arresto in flagranza di reato); il consumo personale non è reato ma è un illecito, che può portare alla sospensione di un documento. Con buona pace della scienza e dell’ambiente – “ricordiamo che la cannabis è una pianta che ripulisce il terreno, c’era un progetto ora fermo di bonifica dei territori intorno all’Ilva grazie alla canapa” – e nell’indifferenza della politica, anche di sinistra “che non ne ha mai voluto fare una bandiera”, commenta l’autrice.
Author: Elisabetta Ambrosi
Published at: 2025-06-10 11:51:00
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