Insomma, il saldo era doppiamente favorevole al Vecchio Continente non solo per il saldo commerciale (235 miliardi di dollari) ma anche per il sistema tariffario ancorché l'export Usa verso l'Europa sia inferiore (370 miliardi contro 605) e composto per lo più da prodotti farmaceutici, computer, motori, petrolio, mangimi e cereali. Ed è proprio su questo deficit che si è innestato il calcolo dei dazi di Trump intesi come risposta alle imposizioni europee: ha diviso i 235 miliardi di disavanzo per i 605 di import ottenendo 0,39 cioè tariffe del 30% poi «dimezzate» al 20%. La federazione delle industrie metalmeccaniche aveva stima che il ribilanciamento delle tariffe doganali avrebbe gravato sugli autoveicoli per circa 450 milioni di euro rispetto ai 90 milioni attuali, sulle moto per 17 milioni rispetto agli 1,3 milioni di oggi, per 28 milioni sui carrelli elevatori che fino ad oggi erano liberi dai dazi.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Gian Maria De Francesco)
Published at: 2025-04-05 03:00:02
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