Stiamo parlando con una figura di alto livello nel Servizio di Sicurezza nazionale israeliano che ha ricoperto diverse posizioni nell'intelligence nell'unità specializzata alla lotta al terrorismo islamico internazionale, alle minacce nucleari iraniane e alle armi convenzionali che, per ragioni di sicurezza, non può rivelare il suo nome ma ha accettato di rispondere alle domande de Il Giornale in merito alla guerra tra Israele e l'Iran. Il ruolo dell'intelligence è stato fondamentale nell'attacco di Israele che ha atteso il momento opportuno per avviare la propria operazione militare ma il via libera è maturato dopo che sono state valutate due opzioni sul tavolo: o continuare con le operazioni di intelligence in Iran oppure sperare che il negoziato con gli Stati Uniti portasse a un accordo. Nella sua ricostruzione della catena di avvenimenti che hanno portato Israele a rompere gli indugi c'è un elemento molto importante che si è discusso negli ultimi giorni ed è il sostegno americano all'operazione: «abbiamo ricevuto la luce verde dagli Stati Uniti» ci spiega la nostra fonte, che aggiunge: «Ora Trump ha due opzioni, o unirsi a Israele negli attacchi all'Iran oppure chiamare Khamenei a trattare anche con l'aiuto della Russia.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Francesco Giubilei)
Published at: 2025-06-16 03:00:03
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