Sostanzialmente però, il sottomarino Toti iniziò questo lungo ultimo viaggio, unico al mondo, nell'aprile 2001, quando, trainato da un rimorchiatore d’altura, lasciò la Sicilia (il porto di Augusta per la precisione), zona in cui si trovava la base navale per la sua zona di pattuglia, per risalire lo Stivale attraverso il Mar Ionio e poi il mare Adriatico, fino alla foce del fiume Po, nel porticciolo fluviale di Boretto in provincia di Reggio Emilia. Prima di incominciare il suo viaggio via terra verso Milano, il sottomarino subì un'azione di ridimensionamento, attraverso lo smontaggio di alcune parti e la rimozione della zavorra: prima che tutto iniziasse, il Toti pensava 536 tonnellate, dopo queste azioni “solo" 458 tonnellate. Tra le armi in dotazione aveva dei siluri elettrici filoguidati con testata autocercante, mentre per il “comfort” dei militari, eufemisticamente parlando, erano presenti delle brande, sulle quali i soldati si alternavano in turni prestabiliti, un sistema per il ricambio dell'aria, una luce che cambiava colore in base all’ora, di modo che i presenti si rendessero conto della differenza tra giorno e notte all’esterno e perfino una cucina, in cui un cuoco apposito poteva preparare diversi i piatti, purché non contenessero aglio: lo spazio era comunque troppo angusto per contemplare un rischio maleodorante.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Angela Leucci)
Published at: 2025-08-10 06:00:22
Still want to read the full version? Full article