L'attacco alla Russia e il rilancio del genocidio di Gaza

L'attacco alla Russia e il rilancio del genocidio di Gaza


L’attacco mirava a far saltare l’incontro di Istanbul previsto per il 2 giugno e a innescare una durissima reazione russa, infatti, come titola l’Adnkronos, aveva tutte le potenzialità di una “Pearl Harbor di Putin“, quando tutto sarebbe precipitato (anche se è vero che, al di là dei proclami ucraini, si è trattato di una mera “vittoria psicologica“, come titola il Washington Post, cioè limitata). Non è poca cosa: se si riuscisse ad arrivare a una tregua di 30 giorni a condizioni che la Russia ritenga accettabili, cioè prive delle usuali ambiguità proprie del partito della guerra – che vuole usare del cessate il fuoco per riorganizzare le fila e riprendere le ostilità et similia – si potrebbero aprire le porte a un negoziato reale sulla fine del conflitto. Infatti, e solo per fare due esempi tra i tanti, ha dichiarato che gli Stati Uniti non dovevano porre a Israele “nessun limite” per quanto riguarda le vittime civili prodotte dal suo attacco a Gaza e, a inizi maggio, ha dichiarato che da tempo gli Usa avrebbero dovuto “colpire duramente” Teheran (una grande guerra globale darebbe agio a Israele, e non al solo Netanyahu, di far dimenticare al mondo il genocidio attuale…).

Author: davide


Published at: 2025-06-03 14:22:30

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