Sullo scontro di una guerra che ha come obiettivo la sconfitta di Hamas, non si è mai vista tanta determinazione invece a salvarlo, tanta compatta condanna internazionale, dall'Eurovision ("escludiamo Israele" dice Sanchez "altrimenti la Spagna si ritira") all'anno scolastico marchiato Gaza, all'accettazione dell'idea che il Qatar abbia ragione quando accusa la violazione della sua sovranità (almeno avesse condannato la violazione da parte di Hamas il 7 di ottobre in Israele) dopo aver foraggiato il terrorismo che ha causato tutta la guerra: la patria miliardaria della Fratellanza Musulmana che ha cullato a casa sua Hamas, ha riunito i leader arabi, gli iraniani, i turchi. Questo, non ha niente a che fare con l'idea di "genocidio": si introducono aiuti umanitari di ogni tipo, si avverte sempre prima di colpire le roccaforti di Hamas e si sposta la popolazione altrimenti Hamas la userà come scudo umano invece di salvarla nei suoi cunicoli. Israele si difende con la decisione che il Medioriente richiede: il fatto che abbia colpito l'Iran e gli Hezbollah, che la Siria cerchi un accordo, che l'Egitto firmi contratti significativi per rifornimenti energetici, segnala che parte del mondo arabo aspetta che Hamas sgombri il campo.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Fiamma Nirenstein)
Published at: 2025-09-17 03:00:03
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