Quando Nino Morana, nipote dell’indimenticato Vincenzo Agostino, mi ha mandato la bozza del manifesto che convoca il corteo che il 23 maggio sfilerà per le strade di Palermo in memoria di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani uccisi nella strage di Capaci trenta tre anni fa, firmato da decine di organizzazioni e pubblicamente sostenuto dal Coordinamento nazionale di Associazioni e familiari di vittime di stragi ed attentati, ho pensato che a Giovanni sarebbe piaciuto parecchio. Faremo rumore contro il tentativo posto in essere dalla maggioranza di governo di riscrivere la storia di stragi ed omicidi eccellenti, minimizzando, o peggio negando, le connivenze di esponenti delle istituzioni e di appartenenti all’eversione nera, nei gravi episodi che hanno insanguinato l’Italia a partire dal 1° maggio 1947, a Portella della Ginestra. Faremo rumore, inoltre, contro l’ultimo decreto sicurezza, dove, oltre alla repressione di diritti e libertà, all’articolo 31 si concede ai servizi di intelligence di “organizzare e dirigere” impunemente associazioni finalizzate al sovvertimento dell’ordine democratico e di “istigare la commissione di delitti per cui si prevede l’ergastolo”, tra cui stragi e attentati.
Author: Davide Mattiello
Published at: 2025-05-21 07:25:31
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