La vita indocile di Giuseppe Berto.Tra gloria, cadute e "sfondamenti"

La vita indocile di Giuseppe Berto.Tra gloria, cadute e "sfondamenti"


È un'altra conferma di una vita in conflitto con se stesso e con il mondo di un uomo che amava esibirsi ma subiva le proprie debolezze, cacciandosi spesso nei guai, uno capace di mandare una lettera a un direttore di giornale firmandola Con la mia più profonda disistima pronto a pagare la sua sincerità con la fine di una collaborazione. Ed ecco i manifesti originali dei film tratti da suoi romanzi e a quali lavorò al soggetto o alla sceneggiatura (Berto sognava di fare il regista ma non ci riuscì, anche se ci arrivò vicino quando il produttore Peppino Amato gli affido la regia del film Il brigante, che poi però gli tolsero di mano per farlo dirigere a Renato Castellani, e il suo nome sparì anche dalle locandine), pellicole famose come La cosa buffa o Oh, Serafina!, o persino blockbuster come Anonimo veneziano, ma anche pezzi da cineteca come la commedia Togli le gambe dal parabrezza con Alberto Lionello e una Carole André sedicenne, ispirato al racconto La ragazza va in Calabria. Ed ecco, soprattutto - un inedito assoluto - il dattiloscritto di un testo, intitolato Il luogo (1968), scritto su richiesta di Zanzotto per una pubblicazione locale e che testimonia la memoria dei paesaggi della giovinezza e il legame profondo di Berto con le proprie radici: il ritorno a casa di uno sradicato.

Author: redazione@ilgiornale-web.it (Luigi Mascheroni)


Published at: 2025-09-06 03:00:03

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