La telefonata tra Jagger e Bowie, l’esibizione al buio di Paul McCartney e quel concerto che voleva cambiare il mondo: il dietro le quinte del Live Aid

La telefonata tra Jagger e Bowie, l’esibizione al buio di Paul McCartney e quel concerto che voleva cambiare il mondo: il dietro le quinte del Live Aid


Due stadi (Wembley Stadium di Londra e John Fitzgerald Kennedy Stadium di Philadelphia) in due continenti diversi, 70 artisti tra i più celebri del tempo, quasi 250 canzoni di fila per 16 ore ininterrotte di musica trasmesse da 16 satelliti sul 95% delle tv del pianeta. In prima linea c’erano Midge Ure degli Ultravox, i promoter Harvey Goldsmith e Bill Graham e una serie di altre figure che si occuparono degli infiniti aspetti logistici e tecnologici necessari per mettere in piedi un evento di questa portata. Il Live Aid fu un evento fondamentale per “trenta milioni di esseri umani che morivano di fame (…) e che la musica non potevano proprio ascoltarla”.

Author: Gabriele Scorsonelli


Published at: 2025-07-19 07:18:09

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