L’accordo al G7 di Kananaskis del 25 giugno scorso che esenta le multinazionali Usa dalla global minimum tax – 15% di aliquota mondiale, tassazione minima che invece continuerà a colpire le aziende degli altri G6 e di tutta l’area Ue – è solo il primo passo della politica fiscale di America First. L’idea di tassare le multinazionali ovunque abbiano sedi e attività nasce dopo la grande crisi finanziaria del 2008/09, quando l’esplosione del debito sovrano – anche e soprattutto a stelle e strisce – fece innescare agli Usa la politica del “richiamo” della tassazione. L’idea dell’Ocse è stata allora di connettere le giurisdizioni fiscali – con lo scambio automatico di informazioni, che però con gli Usa e solo con loro non è reciproco – e di immaginare un livello minimo di tassazione globale (15%), non necessariamente da versare in un unico Paese ma ricostruendo la catena del valore – e quindi delle tasse – country-by-country.
Author: class="conParagrafo_R21"> Alessandro Galimberti
Published at: 2025-07-08 03:08:33
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