La nuova guerra fredda ecologica

La nuova guerra fredda ecologica


I contorni del conflitto geopolitico dal sapore novecentesco tra l’occidente a guida statunitense da un lato e la Cina a capo di un nuovo “asse del male”, per usare la retorica di Washington, dall’altro sbiadiscono via via che l’amministrazione Trump demolisce a picconate la democrazia statunitense e la sua reputazione nel mondo. In sostanza, dice Gilman, la transizione energetica dai combustibili fossili alle energie rinnovabili non è solo una questione di riordinamento delle politiche di mercato o industriali ma “di fatto è l’origine di un nuovo ordine geopolitico” e il centro di una “nuova guerra fredda eco-ideologica che darà una nuova forma agli assetti globali provocando la resistenza esistenziale dell’anciene régime alimentato a combustibili fossili”. Le alleanze prefigurate da Gilman in questo scenario non sono ideologiche ma pragmatiche: da un lato la Cina che, grazie a una capacità di visione a lungo termine, a enormi risorse statali e soprattutto a un sistema di governo autoritario libero dai fattori che nelle democrazie rallentano o impediscono i cambiamenti, guida la transizione energetica; e accanto alla Cina, in una possibile “intesa verde”, l’Europa, lontana anni luce su temi culturali e politici legati ai diritti umani ma con interessi simili dal punto di vista energetico.

Author: Internazionale


Published at: 2025-09-30 16:32:22

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