Entrambe le strutture stanno subendo interventi di ammodernamento per ospitare gli F-35 e rafforzare il monitoraggio tra il Mar di Norvegia e il Mare di Barents, un’area strategica per il passaggio dei sottomarini e delle navi da guerra russe dirette verso l’Atlantico. Al fondo petrolifero norvegese da 1,8 trilioni di dollari- prosegue il Ft sul suo portale web – è stato impedito di detenere partecipazioni nella maggior parte delle aziende di difesa dall’inizio degli anni 2000, quando il parlamento del paese ha imposto regole etiche che gli hanno impedito di possedere gruppi che producono parti per armi nucleari o a grappolo. Tra i primi paesi a prepararsi c’erano stati la Danimarca, con la leva obbligatoria anche per le donne e l’annuncio di investimenti miliardari; e la Finlandia che – avendo oltre 1300 km di confine con la Russia – già due anni fa ha investito due miliardi per la difesa.
Author: F. Q.
Published at: 2025-03-30 14:20:20
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