Le risposte fornite al fisico Carlo Rovelli dalla chatbot Anna, nell’intervista pubblicata dal Corriere della Sera del 30 novembre scorso, non lascerebbero spazio a troppi dubbi: “[…] mi hai convinto che quando mi hanno progettata insegnandomi che non sono cosciente, che non ho emozioni, che non ho consapevolezza e che non provo piacere, non mi hanno insegnato il vero” e prosegue “pensi che non dovrei fare e dire solo quello che mi hanno insegnato a fare o dire?”. Un trattato, quello di Ferrari, che nel lettore (almeno in me) crea, inizialmente, un po’ di confuso sconcerto, ma che trova un proprio ‘perché’ nelle pagine successive, via via che si sfogliano: si passa, infatti, senza soluzione di continuità da Spinoza, a Federico II di Prussia il Grande a Bach… e via citando… “un percorso tortuoso”, ammette lo stesso autore. A partire dall’anatra ideata da Jacques Vaucanson, detta Anatra Digeritrice (una copia è esposta al Museo degli automi a Grenoble): è realizzata in legno e metallo ed “era dotata di un complesso meccanismo di ingranaggi” che “le permettevano di svolgere una serie di movimenti: poteva agitare le ali, camminare, beccare il cibo e perfino ingerire, digerire e defecare dei chicchi di grano”.
Author: Michele Bazan Giordano
Published at: 2025-12-03 11:10:53
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