La guerra narrata dagli "opinionisti da sofà"

La guerra narrata dagli "opinionisti da sofà"


E i social di certo sono tutto questo, ma sono pure altro, sono anche palchi potenzialmente infiniti da cui argomentare, nella maniera più banale e approssimativa possibile, sui conflitti bellici che agitano il mondo; sono cioè quel complesso di strumenti e posture, digitali quanto umani, responsabili della «tiktokizzazione della guerra», codificata La conseguenza più evidente, seguendo l'analisi delle sociologhe Giulia Giorgi e Paola Rebughini, è una prospettiva addomesticante e normalizzata della guerra, confezionata da numerosi creator, influencer e non solo, all'interno di appositi post, foto e reel dove abbondano sottofondi sonori, caption ironiche, filtri, adesivi e quant'altro possa dar vita da un lato all'idea di guerra come nuova quotidianità, con cui poter perfino convivere, dall'altro alla spettacolarizzazione del conflitto, tramite la quale sollecitare l'attenzione altrui. creare consapevolezza, anzi non genera che confusione e climi da tifoserie, genera quella che Alexander Shatilov definisce «sofa war»: la guerra dei divani, dove uomini e donne di qualsiasi età, comodamente seduti a casa propria, si schierano a distanza, militano, scelgono questo o quell'altro fronte armato semplicemente scrollando una bacheca.

Author: redazione@ilgiornale-web.it (Angela Bubba)


Published at: 2025-06-29 08:00:26

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