Basti pensare che il marchio era detenuto da diverse società, ciascuna dotata di una licenza per operare in determinati paesi: una con sede nell’Isola di Man con licenza di gioco offshore nelle Filippine; un’altra a Curacao con mercato nel Regno Unito, Australia e Unione Europea; una terza a Malta e operante in Spagna e Brasile. Creata da AsianLogic, una società fondata nel 2002 da tre cittadini di Hong Kong che rivestono posizioni chiave nel mondo dei casinò e del gioco d’azzardo (uno di questi, Tom Hall della Playtech, è stato condannato per profitti illeciti nell’ambito di una vendita di azioni di Betfair), Dafabet ha visto progressivamente crollare la propria reputazione (sul sito di recensioni TrustPilot oggi ha una media punti di 1.2 su 5) tra gli scommettitori. Un impero che comprende una piattaforma di pagamento online linkato con, tra gli altri, la banca statale russa VTB Bank, soggetta a sanzioni finanziarie internazionali per aver contribuito a finanziare l’invasione dell’Ucraina; e a vari portali di gioco d’azzardo russi, tra cui quelli di proprietà del VK Group, azienda che fa capo a Gazprom, il cui CEO è il figlio del vice capo di gabinetto di Putin, Sergei Keriyenko, subentrato al padre dopo le sanzioni dell’Unione Europea.
Author: Alec Cordolcini
Published at: 2025-12-11 07:05:04
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