La cultura è un viaggio senza bussola tra scrittori e artisti nelle città del sogno

La cultura è un viaggio senza bussola tra scrittori e artisti nelle città del sogno


Nel Grand Tour di Solinas si passa per l'Algeria ("un viaggio dentro le contraddizioni del mondo occidentale") e per Diyarbakir, "la cosiddetta capitale del cosiddetto Kurdistan"; si tocca "Kabul, dove "i capretti vengono sgozzati direttamente sulla strada, e Alang, il più grande porto di demolizione delle navi in India, il terzo al mondo", passeggiamo per Macao come nelle aule del Palais Idéal di Ferdinand Cheval: postino, figlio di contadini, costui passò la vita a ideare un maniero mostruoso, dove appaiono "la Casa Bianca, il tempio hindu, il castello medievale, lo chalet svizzero Cesare, Vercingetorige, Archimede, le grotte e le caverne". Nel folto "Indice dei nomi" ventitré pagine non troverete, alla voce "Lewis", tra Carl, Jerry e William, il nome di Wyndham, l'aitante vorticista, l'artista spericolato (a lui si devono i più bei ritratti di Ezra Pound e di T.S. Eliot), lo scrittore in delirio, che ha fondato il giornale dei nostri sogni, The Enemy, di cui era redattore, illustratore, editore: a lui Stenio ha dedicato un libro, Genio ribelle (Neri Pozza, 2018). Nato in Germania da padre di origine italiana, "di costituzione delicata", fu agente del Komintern, "corriere del comunismo" a Parigi, in Inghilterra, in Spagna: arrestato per nulla, le sue Cronache dal gulag (edite nel 2003 da Marsilio) "sprofondano il lettore in un abisso di bestialità, cinismo, aleatorietà".

Author: redazione@ilgiornale-web.it (Davide Brullo)


Published at: 2025-08-03 03:00:03

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