Oggi che di anni ne ha 78, dice di non avere molti ricordi di quel periodo né dei due anni successivi, ma ha ancora presente l’odore dell’istituto, che le ricordava quello di un ospedale, e come venisse legata su un tavolo per le braccia e le caviglie, e costretta a prendere LSD, metamfetamine o barbiturici. Adesso è una delle due persone citate per nome e cognome in una class action – cioè una causa legale intentata da un gruppo di persone – che ha l’obiettivo di ottenere le scuse del governo canadese, e una compensazione per chiunque abbia subìto più o meno indirettamente le conseguenze di ciò che succedeva al centro. La causa è contro i procuratori generali di Stati Uniti e Canada, l’istituto per la salute della McGill University e il Royal Victoria Hospital, che è il principale ospedale a cui si appoggia l’università e si era opposto alla class action.
Published at: 2025-11-17 08:23:23
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